Si torna dalle vacanze sempre con centinaia e centinaia di scatti, ed e' bellissimo una volta tornati nelle nostre case sfogliare questi album di emozioni.

Come gia' negli anni scorsi anche quest'anno ho deciso di evitare la moda delle foto scattate e date immediatamente in pasto alla rete. Preferisco fare durare i ricordi, immergermi in essi e permettere che il tempo suggerisca quali immagini abbia senso pubblicare.

Non sono necessariamente le foto piu' belle: sono quelle che contengono l'emozione di un momento.

Ho scelto di fare una selezione accurata, una trentina di scatti in tutto, massimo massimo quaranta, che scegliero' tra svariate centinaia, e che pubblichero' in modo cadenzato, quando avra' senso per me tornare a rivivere quei giorni e quelle emozioni.

Questa e' la prima foto della vacanza. La scattiamo dopo esserci rifocillati, mentre ci sgranchiamo le gambe dopo il lungo viaggio con una breve passeggiata esplorativa.

Siamo al Passo Rolle, la nostra prima tappa, e quelle che vedete sono le Pale di San Martino.

Siamo in vacanza finalmente. Le nuvole un po' basse non riescono a condizionare il nostro stato d'animo. Felicita' allo stato purissimo.

Guardo questa foto e respiro ancora l'aria fresca della sera che sta arrivando, l'emozione di un viaggio appena cominciato. La pianura e il suo caldo appiccicoso sono ormai lontanissimi.

Ho scritto la parola "emozione" quattro volte in poche righe. La scrivero' tantissime volte nel corso di questo racconto.

Se volete viaggiare con noi siete i benvenuti: vi auguro fin d'ora buona lettura.

Commenti

gio ha detto…
Felicità allo stato puro.
Tempo per noi, che vorremmo dilatare all'infinito, contemplando le montagne, in silenzio, tenendoci stretti perché fa freddino...
Fabio ha detto…
Hai colto un altro elemento importante secondo me.

Nel documentario che accompagna la mostra Soundscapes, attualmente alla National Gallery, l'immenso Chris Watson suggerisce di contemplare i paesaggi in mostra alla National "ascoltandone il suono".

Il suono di questa foto e' il silenzio della sera in montagna. Un silenzio irreale per noi che viviamo nella pianura dove il silenzio di fatto non esiste piu'.

E' un silenzio che permette di ascoltare il suono della brazza della sera, e naturalmente il battito dei nostri cuori che diventa il suono prevalente.
L. ha detto…
non ho mai smesso di leggere London Calling, ma questi sono i post che preferisco - di politica non riesco più a scrivere né commentare, tanto è la depressione.
Il silenzio poi mi interessa particolarmente - e questa foto ne è una splendida rappresentazione. Proprio ieri sera lo ricercavo in certe mie foto delle Eolie, anche lì raro comunque - solo nella vista di qualche punto panoramico in alto, dove registrai piccolissimi video per poterlo "riascoltare" (finché, ricordo, non arrivò un pullman di turisti proprio lì...).
L. ha detto…
tanto=tanta
Fabio ha detto…
Il silenzio è pre-condizine per tante cose, da pensare a leggere, da ascoltare la musica a riposare la mente. Ed è purtroppo una risorsa sempre più scarsa nelle nostre vite.

La combinaziopne di aria fresca ricchissima di ossigeno e silenzio assoluto ci ha rivitalizzati, rendendo pensieri e parole cristallini e leggeri. In quelle condizioni si prova un senso profondo di unità e di libertà da ogni compromesso.

Quello che scrivi a proposito di politica è comprensibile, eppure i grandi temi del nostro tempo, dal contenimento delle disuguaglianze alla difesa degli equilibri ecologici del pianeta, dall'accoglienza della diversità e del prossimo alla strenua difesa dei pochissimi diritti rimasti passano proprio dal ragionamento politico.

La depressione è di fatto almeno in parte indotta. Ho la netta sensazione che chi detiene il potere, soprattutto chi lo detiene oggi, governi grazie all'apatia anzichè grazie al consenso.

Mi dà molta gioia averti ancora tra i miei lettori a distanza di tutti questi anni, L. Spero tu abbia trascorso una bella estate, con tante belle emozioni e tante belle idee.